Coeur de mère - Jean Richepin (1849-1926)

 Coeur de mère
  
 Il y avait une fois un pauvre gars

                      Et lon lon laire / Et lon lon la /

il y avait une fois un pauvre gars 
qu'aimait celle qui ne l'aimait pas. 

Elle lui dit: “apporte moi demain...”, 

                       Et lon lon laire / Et lon lon la /

elle lui dit: “Apporte moi demain
le coeur de ta mère pour mon chien.” 

Va chez sa mère et la tue,


                        Et lon lon laire / Et lon lon la /

va chez sa mère et la tue
et prit le coeur et s'en courut. 


Comme il courait il tomba, 

                         Et lon lon laire / Et lon lon la /

comme il courait il tomba 
et part terre le coeur tomba. 

Et pendant que le coeur roulait, 

                          Et lon lon laire / Et lon lon la /

et pendant que le coeur roulait
entendit le coeur qui parlait. 

Et le coeur disait en pleurant, 

                           Et lon lon laire / Et lon lon la /

et le coeur disait en pleurant: 

T'es-tu fait mal mon enfant?”



Cuore di Madre


 C'era una volta un povero ragazzo

                              oilìlì, oilàlà

c'era una volta un povero ragazzo


innamorato di una che non lo amava.


 Lei gli disse: “Portami domani”

                              oilìlì, oilàlà

Lei gli disse: “Portami domani


il cuore di tua madre per il mio cane.”



Lui andò dalla madre e l'uccise

                              oilìlì, oilàlà

lui andò dalla madre e l'uccise:


le prese il cuore e si mise a correre,


ma mentre correva cadde


                              oilìlì, oilàlà

mentre correva cadde

e il cuore volò per terra.


mentre il cuore rotolava

                              oilìlì, oilàlàlà

e mentre il cuore rotolava


egli sentì il cuore che gli parlava



e gli diceva piangendo

                              oilìlì, oilàlà

e gli diceva piangendo:

“Ti sei fatto male figlio mio?”



(Traduzione di Davinco De Mare)




La Ballata dell'Amore Cieco (Canzoni,
1974) – Fabrizio De André


 Un uomo onesto, un uomo probo,

                               tralalalalla tralallaleru 

s'innamorò perdutamente 

d'una che non lo amava niente. 


Gli disse portami domani,


                                tralalalalla tralallaleru 

gli disse portami domani 
il cuore di tua madre per i miei cani. 

Lui dalla madre andò e l'uccise, 

                                tralalalalla tralallaleru 

dal petto il cuore le strappò 
e dal suo amore ritornò. 

Non era il cuore, non era il cuore, 

                                tralalalalla tralallaleru 

non le bastava quell'orrore, 
voleva un'altra prova del suo cieco amore. 

Gli disse ancor se mi vuoi bene, 

                                tralalalalla tralallaleru 

gli disse ancor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene. 

Le vene ai polsi lui si tagliò, 

                                tralalalalla tralallaleru 

e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò. 

Gli disse lei ridendo forte, 

                                tralalalalla tralallaleru 

gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte. 

E mentre il sangue lento usciva
e ormai cambiava il suo colore, 

la vanità fredda gioiva:
un uomo s'era ucciso per il suo amore. 

Fuori soffiava dolce il vento 

                                tralalalalla tralallaleru 

ma lei fu presa da sgomento, 
quando lo vide morir contento. 

Morir contento e innamorato, 
quando a lei nulla era restato:


non il suo amore, non il suo bene, 
ma solo il sangue secco delle sue vene. 
 
 

 
 

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